Bonifica smaltimento amianto: strumento di prevenzione primaria delle malattie asbesto correlate, secondo le tesi dell’Avv. Ezio Bonanni. Infatti, quest’ultimo, alla luce della sua più che ventennale esperienza, ha acquisito cognizione precisa del fatto che, anche esposizioni poco elevate sono, comunque, dannose per la salute. Sul punto le leggi scientifiche lo hanno confermato e la legislazione lo ha sancito. Inoltre, a poco serve l’indennizzo e il risarcimento, tenendo conto dell’elevata lesività di queste malattie e, soprattutto, del loro esito infausto.
Solo in Italia, nel 2020, hanno perso la vita più di 6.000 persone a causa di malattie asbesto correlate, ed è per questo motivo che l’Avv. Ezio Bonanni ha insistito ed insiste per la bonifica amianto.
Con questi termini si indicano dei minerali a struttura fibrosa. Il termine amianto, dal greco ἀμίαντος, si traduce in "inattaccabile/incorruttibile". Mentre, il sinonimo asbesto, dal greco ἄσβεστος, si traduce in "che non brucia" e inestinguibile. Pertanto, è la stessa asbesto etimologia che dimostra le capacità lesive dell'amianto, oltre alle sue caratteristiche di resistenza e ignifugicità.
In realtà, si tratta di minerali formati da silicato di magnesio, calcio e ferro, che vengono estratti da cave e miniere. Questi minerali, presentano una struttura fibrosa, e la capacità di suddividersi longitudinalmente in fibre sempre più sottili. Sono però, materiali altamente cancerogeni per l'uomo. Infatti, le fibre e le polveri di amianto liberatesi durante l’estrazione e la lavorazione, hanno determinato la contaminazione di ambienti lavorativi e di vita.
Questi minerali sono indistruttibili. Infatti, resistono al fuoco e al calore fino a 2000°. In più, sono inattaccabili da agenti esogeni, come gli acidi, e sono tutti estremamente flessibili, resistenti alla trazione, fonoassorbenti e friabili. In più, essendo abbondanti e facilmente estraibili e lavorabili, hanno un costo di acquisto e di produzione molto bassi. Ciò ne ha facilitato l'impiego e la diffusione.
È possibile definire l’esistenza di due tipi fondamentali di asbesto, i serpentini e gli anfiboli, che, secondo la composizione chimica riconducono, nella maggioranza dei casi, al tipo degli inosilicati basici di magnesio a catena doppia cui appartiene appunto il crisotilo, secondo la seguente tabella:
1- crisotilo (serpentino fibroso) Mg6[(OH)6Si4O11]•H2O
2- lizardite Mg6[(OH)6Si4O11]
di serpentino:
3- antigorite (serpentino lamellare) Mg6[(OH)8Si4O10]
4 - amesite (asbesto bruno) Mg2Al2[(OH)8Al2Si2O10]
amianto
o
asbesto
1- antofillite (Mg,Fe)7, [(OH)2Si8O22]
2 - tremolite Ca2Mg5[(OH)2Si8O22]
di anfibolo: 3 - actinolite Na2Ca2Mg10(OH)4Sil6O44]
4 - riebeckite Na2Fe3’’Fe2’’’[(OH)2Si8O22]
5 - crocidolite (asbesto blu) Na2(Mg,Fe)3[(OH)2Si8O22]
L’art. 247 del D.Lgs. 09.04.08 n. 81, che riproduce l’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (ora sostituita dalla Direttiva 2009/148/CE), stabilisce che
“Ai fini del presente capo il termine amianto designa i seguenti silicati fibrosi:
a) l'actinolite d'amianto, n. CAS 77536-66-4;
b) la grunerite d'amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5;
c) l'antofillite d'amianto, n. CAS 77536-67-5;
d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;
e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4;
f) la tremolite d'amianto, n. CAS 77536-68-6”.
La duttilità, i bassi costi di produzione e la capacità ignifuga, di resistenza alle temperature elevate, alla trazione e all'usura sono state la fortuna dell'amianto. L'amianto, o asbesto, è stato utilizzato in edilizia per i mezzi di trasporto: navi, aerei, automobili, carrozze ferroviarie,etc. E' stato usato poi, nell'industria siderurgica e meccanica e perfino quale tessuto per indumenti e tute da lavoro, in circa 3.000 utilizzi e prodotti.
A lato: fibre di amianto ingrandite al microscopio.
La necessità della bonifica è legata all'elevata incidenza di patologie asbesto correlate, al loro aumento e all'esito infausto. Il tutto, in relazione al fatto che se ne sono utilizzate 3.748.550 tonnellate fino al 1993. Infatti, solo il 28.04.1993, è entrato in vigore il divieto dell'utilizzo di nuovo amianto di cui alla L. 257/1992. Infatti, questo complesso normativo ha ad oggetto "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto".
Il fatto stesso che, ancora a tutt'oggi, ce ne siano 40mln di tonnellate e che, nel 2020 sono stati registrati quasi 2.000 mesoteliomi, è emblematico. Per queste ragioni, è tanto più urgente la bonifica. Prima di tutto, lo smaltimento amianto, che è la formula risolutiva. Se proprio non è possibile, è necessario, almeno, confinarlo, oppure, incapsularlo. Tutto è ben chiarito nella pubblicazione "Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022", che espone come la strage continui anche nel 2021. Come spiegato, l'amianto è praticamente indistruttibile.
L'Avv. Ezio Bonanni in qualità di presidente di ONA - Osservatorio Nazionale Amianto - APS, a più riprese, ha chiesto la bonifica, poiché è elevato il numero dei casi di malattia e, purtroppo, di morte. Infatti, ancora nel 2020, il numero dei decessi ha superato i 6.000, al netto degli ulteriori provocati dal Covid-19, che è stato più letale per coloro che sono stati esposti ad amianto.
Per questi motivi, si ribadisce la insufficienza della normativa amianto, che è complessa e non al passo con i tempi. Infatti, con la L. 257/1992, avente per oggetto "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto", oltre alla messa al bando del nuovo amianto, non sono previste efficaci norme per la bonifica.
Per tali ragioni, già lo scorso 06.11.2017, nel corso della conferenza "Fermare la strage. Credito di imposta per la bonifica", è stata presentata la proposta di legge che prevedeva il credito di imposta per la bonifica.
Questo strumento, agile, è stato ulteriormente approfondito nel corso della nona puntata di ONA TV "Credito d'imposta, unica via per una reale bonifica dell'amianto". Ospiti in studio, oltre all'Avv. Ezio Bonanni, anche il Dott. Nicola Forte. Questi si è impegnato a rielaborare ed aggiornare la proposta di legge, a suo tempo presentata in Campidoglio. Il punto chiave è costituito dal credito di imposta sul modello del bonus fiscale del 110%, che è stato recentemente prorogato per il 2021 e 2022. Quindi, questo è lo strumento effettivamente efficace per la bonifica.
Infine l’Osservatorio Nazionale Amianto, in occasione del convegno “Amianto e geotermia. Prevenzione primaria, epidemiologia e tutela”, ha presentato i dati epidemiologici sull’impatto dell’amianto e degli altri agenti cancerogeni tra cittadini e lavoratori, soprattutto riguardanti la Regione Toscana. L'incontro aveva lo scopo di predisporre strumenti idonei alla prevenzione primaria e alla tutela giuridico-risarcitoria.
La bonifica si sostanzia in tre metodi distinti:
L’incapsulamento è un ulteriore modalità per poter provvedere alla bonifica dell’amianto. Come detto, questa tecnica di bonifica consiste nell’utilizzo di liquido aggrappante che cosparge la superficie di amianto, ovvero contenente amianto. In questo modo, il liquido aggrappante impedisce alle fibre di aerodisperdersi e di essere inalate e provocare danni alla salute. Tale metodo comporta costi relativamente contenuti, ma non è risolutivo, in modo definitivo, al pari della rimozione.
Anche il rischio è minore per i lavoratori incaricati di incapsulare i materiali di amianto. Tale modalità di bonifica necessita, comunque, un programma di controllo e manutenzione. Infatti, il potere del liquido di aggrappare le fibre, è sempre relativo agli stress termici e meccanici. Quindi, periodicamente, i materiali trattati devono essere sottoposti ad una verifica. Ciò al fine di scongiurare che i materiali oggetto di incapsulamento possano essere alterati o danneggiati, comportando un ulteriore aerodispersione delle fibre.
Invece il confinamento, consiste nel posizionamento di una barriera a tenuta. Così il materiale contenente amianto si separa dal resto dell'ambiente, e si impedisce la dispersione delle fibre.
Questa particolare tecnica di bonifica si utilizza all'interno di edifici nei quali sono stati utilizzati in materiali di amianto Oppure nelle coperture ovvero onduline in cemento amianto. Quindi ponendo questo strato al di sopra o al lato si impedisce la dispersione delle polveri negli ambienti.
Anche nel realizzare il confinamento è necessario utilizzare alcune cautele. In particolare, per evitare l’aerodispersione delle fibre, è necessario accompagnare tale bonifica con un trattamento incapsulante.
Soltanto con lo smaltimento può essere risolto definitivamente il problema del rischio legato all'esposizione o all'ingestione di fibre di asbesto. Infatti si è il confinamento che l'incapsulamento tendono ad arginare questo rischio, ma non lo eliminano del tutto.
La rimozione è il procedimento più efficace perché permette di rimuovere completamente i materiali di amianto. Quindi, in questo modo, non vi è alcun rischio per la salute umana. Tuttavia, questo tipo di bonifica ha delle criticità legate all’esposizione di coloro che rimuovono, alla produzione di contaminanti e di rifiuti tossici. Si pone, quindi, il problema del loro smaltimento, in discarica. Inoltre ha un costo più elevato, poi occorre trovare una discarica dove conferire questi materiali contaminati.
Purtroppo, in Italia c'è penuria di discariche. Si sa che le discariche sono poche e con poca disponibilità. Tant’è vero che molti rifiuti di amianto sono trasportati in Germania con alti costi. L’Avv. Ezio Bonanni ha proposto di realizzare delle discariche nuove, almeno una in ogni regione.
In questo modo, si realizzerebbe il c.d. km 0 per i rifiuti di amianto.In questo modo si abbatteranno i costi di bonifica e si eviterà il rischio di infiltrazioni malavitose.
Con la direttiva 2009/148/CE, il Parlamento europeo si è espresso sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con l’esposizione all’amianto. Così il Senato, con il Ddl 778, ha stabilito il termine entro il quale devono essere bonificati dall’amianto i luoghi di lavoro e i locali pubblici. L’intervento di bonifica deve essere attuato, a prescindere dalla concentrazione in sospensione delle fibre e dal periodo di esposizione dei lavoratori, entro il 1 gennaio 2024. La violazione di tale obbligo è punita con la pena di reclusione non inferiore a un anno.
Recentemente il Parlamento europeo ha adottato migliori strumenti per portare avanti la prevenzione primaria. Il 3 ottobre 2023 ha così ridotto ulteriormente il limite di soglia di esposizione dei lavoratori, abbassando "il livello a 0,002 fibre di amianto per cm³, escluse le fibre sottili, o a 0,01 fibre di amianto per cm³, incluse le fibre sottili" e modificando la direttiva europea 148/2009/CE.
Inoltre la Corte giustizia Unione Europea, Sez. VII, (data ud. 30/03/2023) n. 616/21, si è pronunciata sul fatto che non costituisce una prestazione soggetta all’IVA la prestazione di bonifica svolta dal Comune, se non si ottengano introiti dall’attività e se tali operazioni sono finanziate da fondi pubblici.
Anche a livello territoriale sono state attuate delle iniziative per far fronte al problema dovuto all'amianto. Ne è un esempio il Piano regionale definitivo di protezione dell’ambiente, decontaminazione, smaltimento e bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto in Puglia 2014-2023.
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