Anche in Val D’Aosta si squarcia il velo di omertà e si invoca la tutela dei diritti ed il ristabilimento della verità.
Cala il sipario sulla tragedia dell’amianto in Val d’Aosta e finalmente viene alla luce il pesante tributo anche nella piccola regione di frontiera che tutti immaginavano essere soltanto un
Paradiso terrestre, come in realtà è, se non contaminato e sacrificato sull’altare del profitto, una nuova religione che pretende sacrifici umani, cadaveri che ne disseminano i
templi.
I dati ci segnalano 33 casi di mesotelioma, un numero enorme per la Valle, e non contemplano tutti gli altri tumori asbesto correlati, e le asbestosi!
Mai prima d’ora si era parlato di amianto e di morti di amianto, ma ora il sipario è calato, le tele dell’omertà sono state diradate e squarciate e prosegue incessante l’impegno
dell’Associazione Osservatorio Amianto, così anche nella piccola Valle, come in tutta Italia.
Comunicheremo i dati della Azienda USL, S.C. Igiene e Sanità Pubblica di Aosta, (presenti in questo sito alla sezione "Amianto - Comunicati") a chi di competenza, affinché sia fatta luce
sulla tragica e drammatica vicenda dei lavoratori dell’amianto della piccola Valle alpina, senza desistenza nonostante sia emerso nell’ambito dell’interpellanza dell’On. Roberto
Louvin, capogruppo di Alpe, che ha raccolto la sollecitazione della nostra Associazione, sulla scia anche della interrogazione parlamentare dell’On. Scilipoti, circa
sollecitazione di senso contrario di potentati industriali e padronali che vorrebbero porre la pietra tombale anche sulle istanze di giustizia.
Ma così non sarà!
Roma, 23.09.2010
Avv. Ezio Bonanni