Danni da amianto risarcimenti rendite e benefici contributivi. La tutela più ampia delle vittime di asbesto amianto purtroppo rappresenta una tutela solo residuale. Infatti, non restituisce la salute e la vita a chi è colpito dalle malattie asbesto correlate. Queste amianto patologie, infatti, sono quasi sempre ad esito infausto.
Come confermato dall'ultima monografia IARC le fibre, oltre alle malattie fibrotiche, quali placche ed ispessimenti pleurici, causano, una serie di tumori amianto dell'apparato respiratorio e gastrointestinale.
Lo studio legale dell'Avv. Ezio Bonanni tutela i diritti delle vittime dell'amianto. Soprattutto per risarcimento danno Avvocato ha ottenuto significativi risultati. Tuttavia, l'obiettivo di un 'efficace tutela della salute presuppone la bonifica e messa in sicurezza dei siti contaminati, ad iniziare dalle scuole ed edifici pubblici.
Questi minerali fibrosi, altamente cancerogeni, nel corso del 2020 hanno provocato quasi 2000 nuovi casi di mesotelioma. In seguito al Covid-19, molte vittime hanno perso la vita precocemente. Quindi l'indice di mortalità è stato più elevato. Anche nel 2021, è stato reiterato l'appello per il protocollo covid-19 per gli esposti ad amianto.
Già nel 2017 i casi di mesotelioma sono stati circa 1900 e i morti in tutto circa 6000. Ma la strage continua anche nel 2022, come denunciato nella pubblicazione "Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022".
Questi dati epidemiologici sono stati confermati anche da INAIL. Così VI Rapporto Mesoteliomi, edito nell'ottobre 2018, con dati che risalgono al 2015. Si impone quindi una mobilitazione al fine di ottenere la bonifica anche con il credito di imposta e i fondi europei.
Questi minerali del gruppo dei fillosilicati, si distinguono nel serpentino, di cui fa parte il crisotilo e degli inosilicati, serie degli anfiboli. Tra questi ultimi, possono essere annoverati l'amosite, la crocitolite, l'actinolite, la tremolite ed, infine, l'antofillite.
Più che di minerali, si dovrebbe parlare di fasi mineralogiche. Infatti, questi minerali subiscono processi idrotermali di bassa pressione e bassa temperatura. Secondo la normativa italiana, l'asbesto è inalabile: infatti è tipicamente formato da singole fibre più lunghe di 5 µm, con rapporto lunghezza/larghezza di almeno 3:1. La divisione longitudinale in fibre sempre più sottili, ne consente una facile inalazione.
Le fibre dei minerali di amianto, detto anche asbesto, provocano danni alla salute. Prima di tutto, l'infiammazione e, poi, il cancro.
L'Eternit, fibrocemento eternit ed i prodotti che contengono asbesto, è pericoloso per la salute umana, soprattutto se sottoposto a stress termico e meccanico. È possibile trovarlo sia sotto forma di onduline, che nelle tubature dell'acqua.
Questi materiali in fibrocemento, originariamente compatti, sottoposti alle piogge, al vento e al cambio di temperatura, danno vita ad aerodispersione di fibre di asbesto. In questo modo, le fibre sono facilmente inalate ed ingerite, con effetti nefasti per la salute umana.
Tra le condizioni di maggior rischio, legate all'utilizzo di cemento amianto, vi fù quello dell'utilizzo nelle tubature degli acquedotti dell'acqua potabile, provocando le patologie asbesto correlate.
Tra le condizioni di maggior rischio sono proprio quelle legale all'uso dell'amianto nell'edilizia. Tanto è vero che la più elevata incidenza di casi di mesotelioma si registra nei lavoratori del settore edile.
Tanto è vero che con il termine eternit si indica oltre alla multinazionale "Eternit", anche il c.d. cemento-amianto.
Danni amianto prevenzione primaria. Secondo l'avv. Ezio Bonanni soltanto con la prevenzione primaria si tutela efficacemente il diritto alla salute. Infatti le fibre sono lesive anche con dosi poco elevate. La messa al bando dell'amianto con la L. 257/92, non ha risolto questo problema in Italia.
L'uso abnorme di materiali di amianto in circa 3000 applicazioni, ha comportato e comporta una contaminazione generalizzata del territorio. Perfino le tubature dell'acqua sono state realizzate in amianto e in cemento amianto. Per tali motivi, l'impegno dell'avv. Ezio Bonanni è proprio quello di ottenere la bonifica.
Per questi motivi già nel Novembre 2017, è stata presentata una proposta di Legge, redatta dal Dott. Nicola Forte, per il credito di imposta per la bonifica amianto.
Questo impegno e la necessità di utilizzare anche i fondi europei che ci verranno erogati per far fronte alla pandemia, è stata ribadita anche nel corso dei diversi episodi di ONA TV. In particolare nella puntata "Credito d’imposta, unica via per una reale bonifica dell’amianto".
Le polveri e fibre di asbesto, inalate ed ingerite, provocano fenomeni di infiammazione e neoplastici a carico di organi dell'apparato respiratorio e gastrointestinale. Molte delle patologie da amianto, se causate dalla condizione lavorativa, per utilizzo della fibra killer, sono registrate nelle tabelle inail, e pertanto indennizzate al lavoratore.
L'INAIL distingue le patologie asbesto correlate, in tre liste:
I Danni amianto: gli organi bersaglio principale delle fibre di asbesto sono:
Queste neoplasie provocano un danno biologico pari al 100%, ed hanno un decorso clinico quasi sempre infausto, tranne rare eccezioni.
L'INAIL ha inserito i tumori amianto nella lista I, con riferimento all'agente eziologico asbesto, che ne costituisce la causa amianto esclusiva. Vengono classificate, secondo la legge della dose cumulativa, cioè della dose dipendenza, con rilevanza di tutte le esposizioni in modo proporzionale alla loro intensità e durata.
Per tali motivi, in caso di insorgenza di mesotelioma, che fosse riconosciuto di origine professionale, la vittima ha diritto, prima di tutto all'indennizzo inail. Questa prestazione è reversibile al coniuge e agli altri aventi diritto, inoltre la vittima ha diritto all'integrale risarcimento amianto di tutti i danni.
(Cass., Sez. Lav., 18503/2016; Cass. Sez. Lav., 15165/2019).
Danni amianto asbestosi: le fibre di asbesto causano la fibrosi interstiziale polmonare, pneumoconiosi da asbesto.
La diagnosi si effettua con RX o TC del torace. I macrofagi alveolari nel tentativo di fagocitare fibre inalate, rilasciano citochine e fattori di crescita che provocano infiammazione, il danno ossidativo, la deposizione di collagene e infine la fibrosi.
Il rischio è proporzionale all'entità delle esposizioni per intensità e durata, dal tipo, lunghezza e spessore delle fibre inalate. Le fibre di amianto, costituiscono infatti l'unico agente eziologico di questa amianto malattia, a cui sono associate delle complicazioni cardiache e cardiovascolari.
Anche questa patologia è contemplata nella lista I dell'INAIL, con agente eziologico asbesto, per cui deve essere sempre indennizzata, con il diritto di risarcimento dei danni a carico del datore di lavoro. Per approfondimenti:
Le polveri e fibre asbesto, inalate nella pleura, provocano infiammazione, con placche ed ispessimenti pleurici, che incarcerano il polmone, rendendo la respirazione più difficoltosa. In alcuni casi, queste degenerano in tumore della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico, neoplasia ad esito infausto.
Questi danni dell'amianto sono indennizzati dall'Inail nella lista I. In molte occasioni, l'ente previdenziale stima il danno biologico, provocato dalle placche e dagli ispessimenti della pleura, quali infermità inferiori al 6%. In questo caso, non viene indennizzato il danno biologico.
L'avente diritto, può però ricorrere in sede amministrativa e in sede giudiziaria, anche contro il datore di lavoro che deve risarcire integralmente il danno.
Per approfondimenti:
Questa neoplasia asbesto correlata, può essere causata anche da altri agenti eziologici, molti dei quali rientranti nel rischio professionale (benzene, radon, nickel, etc.). L'azione esercitata da questi ultimi, in sinergia con le fibre di amianto, potenzia gli effetti del minerale.
Per questa ragione deve essere sempre indennizzata, nel caso in cui sia presente nell'ambiente lavorativo, poichè vi è il riconoscimento nella lista I dell'inail per l'agente eziologico asbesto, anche nel caso di lavoratori fumatori (Cass., Sez. Lav., 644/2005 ).
Per approfondire:
Il cancro alla laringe, è una patologia asbesto correlata, inserita nella lista I dell' Inail. Nel caso in cui, venga riscontrata la presenza del minerale, nell'ambiente lavorativo della vittima, deve essere sempre indennizzata.
È infatti una patologia, per la quale non è necessario dimostrare il nesso causale, in quanto vi è la presunzione legale di origine. In questi casi sussite il diritto alle rendite, alle pensioni e per vittime amianto risarcimenti.
Il fatto stesso che questa neoplasia è stata poi inserita nella LISTA I INAIL, è molto importante per permettere alle vittime di ottenere oltre alla tutela dei diritti previdenziali, i risarcimenti di tutti i danni.
Recentemente, con l’ordinanza n. 38862/2021, la Cassazione ha accolto il ricorso di una vittima di tumore alla laringe che si era visto rigettare la domanda INAIL per la rendita o l’indennizzo per malattia professionale.
Fanno parte della lista II INAIL il tumore della faringe, dello stomaco e del colon. Queste amianto eternit malattie sono contemplate tra quelle di limitata probabilità per esposizione a fibre di asbesto. In questo caso è il lavoratore a dover dimostrare il nesso causale per elevata probabilità.
La vittima di una di queste patologie, deve dimostrare oltre alla lesione anche l'esposizione alla fibra killer e il nesso causale, che è sempre l'esito di un giudizio medico legale. In questi casi rileva anche la disamina del caso concreto e l'assenza di un decorso che sia esclusivamente alternativo.
Poiché tutte queste neoplasie sono asbesto correlate e dose dipendenti, dimostrare l'esposizione e anche la violazione delle regole cautelari porta a concludere per il nesso causale. Infatti, anche ad assumere che ci possa essere un decorso parzialmente alternativo, la concausa è sufficiente ai fini della conferma dell'evento e del nesso causale.
In questo modo anche per i tumori causati dall'amianto inseriti nella lista II è possibile ottenere le pensioni, gli indennizzi e i risarcimenti dei pregiudizi sia patrimoniali che non patrimoniali.
Danni amianto tumore dell'esofago e l'amianto cosa provoca: l'asbesto provoca anche il tumore dell'esofago. Tant'è vero che è ricompreso nella lista III dell'Inail, con riferimento all'agente eziologico asbesto, ed in quanto tale, la sua origine lavorativa è ritenuta possibile.
Per quanto riguarda il tumore all'esofago malattia asbesto correlata, il fatto stesso che sia stato inserito nella lista III dell'inail è molto importante per ottenere le pensioni, gli indennizzi e le rendite. Infatti, la possibilità di origine professionale favorisce il riconoscimento dei diritti agli indennizzi, alle pensioni e ai risarcimenti amianto.
La letteratura scientifica, rispetto alle rilevazioni Inail, ha individuato altre amianto malattie correlate che si manifestano anche dopo 10, 15, 20 o 40 anni di esposizione alle fibre:
A tutti i tipi di tumore e tumori asbesto, sinonimo di eternit, si aggiungono anche malattie da amianto degenerative, non tumorali, sempre malattie provocato dalla esposizione alle fibre:
Il contatto con le fibre di asbesto, provoca malattie gravi, spesso correlate alla mansione svolta. Queste patologie, insorgono, infatti, in seguito ad un'intensa e prolungata esposizione dovuta all'attività lavorativa, in luoghi con presenza di materiali di asbesto, o a causa della manipolazione dello stesso.
L'INAIL include queste infermità nelle liste malattie professionali, con riconoscimento dei benefici contributivi, e l'indennizzo inail. Nella Lista I sono contemplate le malattie asbesto la cui origine lavorativa, è di “elevata probabilità" come il mesotelioma, chiamato anche tumore dell'amianto.
Nella Lista II,sono comprese le malattie da asbesto la cui origine lavorativa è di limitata probabilità. Per queste malattie, se i punti invalidità inail indennizzo, ovvero il grado di invalidità o punteggio inail malattia professionale riconosciuto è inferiore al 16%, la vittima deve dimostrare il nesso causale.
Ad esempio i danni biologici inail, per ottenere le prestazioni e i benefici contributivi. La Lista III comprende solo una delle patologie asbesto correlate, ed è il tumore all’esofago, la cui origine lavorativa è ritenuta possibile. Inoltre, l'esposizione amianto provoca una più alta probabilità di contrarre cardiopatie, problemi cardiovascolari e cardiocircolatori, oltre a numerose altre patologie.
In caso di decesso della vittima, le prestazioni INAIL amianto e i benefici contributivi ,sono reversibili al coniuge e ai figli.
Rispetto a questi ultimi vi sono alcune condizioni: fino al 18° anno, fino a 21 anni per gli studenti di scuola superiore, fino a 26 anni per gli universitari.
Per approfondire, su risarcimento malattia professionale amianto :
Tutti i lavoratori esposti ad asbesto hanno diritto al prepensionamento. Per coloro che non hanno ancora contratto patologie asbesto correlate, il prepensionamento può essere richiesto attraverso l'art. 13, comma 8, L. 257/92.
Nel caso, invece, di insorgenza di patologia asbesto correlata, il prepensionamento per amianto deve essere richiesto con l'art. 13, comma 7, L. 257/92.
Quest'articolo dà diritto alla valutazione dei danni subiti, alla rivalutazione dell'intero periodo contributivo, utilizzando il coefficiente 1,5 utile a maturare anticipatamente il diritto ad accedere all'amianto pensione. In modo da ottenere un più elevato importo a titolo di prestazioni pensionistiche.
L’articolo 1, comma 250, della Legge 232/2016, ha sancito il diritto all'immediato prepensionamento, per i lavoratori affetti da asbestosi, tumore del polmone e mesotelioma di origine professionale.
La pensione per malattia professionale, consente quindi di accedere anticipatamente alla pensione, solo se nonostante l’accredito dei benefici contributivi, con il coef. 1.5, non è stato maturato il diritto.
Per ottenere le rendite INAIL, il termine di prescrizione è triennale ed inizia a decorrere da quando il diritto può essere fatto valere (art. 2935 c.c.). Per quanto riguarda i danni patrimoniali e non patrimoniali, anche differenziali, il termine di prescrizione è decennale.
La circolare congiunta INPS, inps amianto,e INAIL (n. 7 del 2018) ha dettato le regole per poter accedere al prepensionamento per malattia. Il prossimo termine per le domande è quello del 31 marzo 2022. Qualora non si rispettasse questo termine, la richiesta verrà esaminata l’anno successivo, a partire da aprile.
Per approfondire sulla pensione malattia professionale:
L’impegno dell’Avv. Bonanni in materia di asbesto, si è concretizzato anche nell’istituzione del Fondo per gli eredi dei lavoratori portuali vittime delle fibre. Questo fondo, nasce con Legge di stabilità del 2016 – art. 1 comma 278, L. 28.12.2015, n. 208.
Per approfondire:
L’art. 1, comma 277, L. 208/2015 ha attribuito la maggiorazione con il coefficiente 1,5, per la rivalutazione della pensione anticipata amianto, anche ai lavoratori del settore della produzione di materiale rotabile ferroviario.
I quali hanno svolto la loro attività nel sito produttivo, senza essere dotati degli equipaggiamenti di protezione adeguati all’esposizione ad asbesto.
Svolgendo la propria mansione, per l’intero periodo di durata delle operazioni di bonifica poste in essere mediante sostituzione del tetto.
Per approfondire:
Il Fondo Vittime Amianto è un indennizzo che, nei casi di esposizione lavorativa, viene aggiunto alla rendita inail, nella misura del 15%, per le vittime di patologie asbesto correlate.
Le vittime di mesotelioma, per esposizione famigliare e ambientale, possono accedere a questo fondo, presentando istanza all'INAIL.
Per approfondire sulle prestazioni:
Inizio modulo
Per una parte dei dipendenti pubblici sono rimasti ancora in vigore le norme della procedura di riconoscimento di causa di servizio. Si tratta in modo particolare, dei dipendenti del Ministero della Difesa, Marina, Esercito ed Aeronautica e Carabinieri. In più ci sono i dipendenti del comparto sicurezza del Ministero dell'Interno:
Poi ci sono coloro che appartengono alla Guardia di Finanza (Ministero dell'Economia e delle Finanze). In questi casi, occorre attivare la procedura amminstrativa, cui fa seguito il giudizio medico legale della C.M.O.. In caso positivo, il comitato di verifica delle cause di servizio emette il provvedimento dell'accoglimento della domanda.
Le malattie per causa di servizio, in relazione ad esposizione ad amianto, costituiscono quel quid per il quale può essere ottenuto il riconoscimento dello status di vittima del dovere. La stessa Commissione Parlamentare di Inchiesta, della XVII legislatura, ha confermato queste conclusioni.
In particolare, un numero di 1.101 casi fino al 2015. Per tali ragioni, prosegue l'impegno dell'ONA e dell'Avv. Ezio Bonanni nella tutela di queste vittime.
Infatti, l'art. 20, L. 183/2010, ha riconosciuto le vittime di malattia asbesto correlate perché imbarcate nelle unità navali della Marina, quali equiparati alle vittime del dovere. Questa disciplina è, quindi, estesa a tutti coloro che, nelle Forze Armate e nel Comparto Sicurezza, subiscono dei danni amianto.
Tutte quante le infermità, debbono essere indennizzate con le prestazioni previdenziali, anche in assenza di un vero rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione.
Ciò viene ribadito, con l'art. 1, comma 563 L. 266/2005 riferito allo svolgimento di missioni, in particolari condizioni ambientali e operative. Soprattutto quelle situazioni che eccedono l'ordinarietà, con riferimento all'art.1, del d.p.r. 243/2006, emanato in forza dell'art.1 comma 564, L.266/2005.
La maggior incidenza di patologie asbesto correlate, per coloro che hanno svolto tali attività, si registra nel personale della Marina Militare. Ovviamente questo influisce anche sul personale civile e militare della Marina, in particolare tra coloro che sono stati imbarcati nelle unità navali della Marina Militare.
In caso di decesso, il diritto alle prestazioni di vittima del dovere, con gli stessi importi di vittima del terrorismo, si trasmette agli eredi. Per quanto riguarda le somme maturate dall'avente diritto in vita, gli stretti congiunti, dal coniuge ai figli, hanno diritto a vedersi costituite iure proprio:
Oltre tutte le altre prestazioni dovute alle vittime del dovere, ovvero al coniuge di vittima del dovere e agli orfani di vittima del dovere. Le vittime del dovere, hanno diritto anche all'integrale risarcimento di tutti gli amianto danni alla salute, sia patrimoniali, che non patrimoniali.
In caso di decesso, le somme maturate sia a titolo di prestazioni di vittima del dovere che a titolo di risarcimento, debbono essere liquidate agli eredi, legittimi o testamentari.
Gli eredi, a loro volta, hanno diritto anche al risarcimento dei danni iure proprio sofferti a causa della malattia, e del decesso del loro congiunto.
Per approfondire:
La legge 257/1992 ha vietato l'estrazione, la commercializzazione e la produzione di materiali di eternit e segna l'epilogo di una lunga evoluzione normativa. La conoscenza del rischio asbesto, risale all'inizio del secolo scorso: il Regio Decreto n. 442/1909, ha classificato insalubri le lavorazioni con asbesto.
In seguito, la legge 455/1943 ha sancito che l'asbestosi malattia professionale dà diritto alle rendite INAIL. Negli anni 40, si sospettavano gli effetti cancerogeni dell'asbesto (cfr. Cass., IV Sez. pen., n. 49215/2012).
Successivamente il DPR 303/1956 costituì una normativa amianto, specifica di prevenzione tecnica per evitare l’esposizione alle fibre Eternit (artt. 4, 19, 20, 21). Il DPR 547/1955 aveva già dettato le norme di protezione individuale, attraverso gli artt. 377 cpc e art 387 cpc.
L'unanime consenso scientifico sulla cancerogenicità di questi minerali, per l'apparato respiratorio, si deve a Richard Doll. Quest'ultimo, nel 1955 pubblicò : "A study of lung cancer mortality in asbestos workers".
La sua tesi, venne confermata anche da Irving Selikoff nel 1964, durante la conferenza internazionale sugli effetti biologici dell'asbesto presso l'Accademia delle Scienze di New York.
Approfondisci su:
In Italia solo con la Legge 257/1992 l'asbesto è stato messo al bando in Italia, senza però l'obbligo di bonifica e smaltimento Eternit. La pubblicazione dell'Avv. Ezio Bonanni, "Lo Stato dimentica l'amianto killer", riporta il ricorso amianto presentato alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo nell'estate del 2008.
Questo libro, costituisce un atto di accusa nei confronti dello Stato Italiano, per il ritardo nella messa al bando dell'asbesto e la base della richiesta dei risarcimenti subiti.
L'Avv. Ezio Bonanni ha denunciato i ritardi nella bonifica nel corso della conferenza internazionale di Taormina. (World Asbestos Conference - WAC 2009). Ribadito anche nella conferenza internazionale: “The 27th Annual International Symposium On Acupuncture, Electro-Therapeutics, & The Latest Related Medical Topics And Advancements” (Columbia University di New York, 21-24 ottobre 2011).
L'avv. Bonanni ha presentato, in quest'occasione,la relazione dal titolo: " Le implicazioni mediche e giuridiche dell'uso dell'amianto nella legislazione italiana".
L'Avv. Bonanni è anche autore della pubblicazione :" Benefici contributivi per esposizione ad amianto"(Il Diritto dei Lavori, Centro Studi dell'Università di Bari), scaricabile gratuitamente, e :" Il danno da amianto". (E. Bonnanni, Giuffré Editore, Milano, 2013).
Le vittime dei danni amianto, causati alla salute, riconducibili all'asbesto, hanno diritto al risarcimento dei danni patrimoniali e non. Gli altri risarcimenti amianto sono: biologici, morali ed esistenziali. (Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, sentenza n. 24217/2017). In caso di decesso, i famigliari delle vittime hanno diritto al risarcimento dei danni indiretti, subiti in qualità di eredi della vittima, e danni diretti, subiti personalmente.
Anche i danni subiti per la sola esposizione ad asbesto, debbono essere risarciti.
Per approfondire la questione vittime amianto risarcimenti :
In ogni modo: le rendite, il vitalizio inail, o pensioni inail, il FVA e i benefici contributivi sono indennizzi, quindi non costituiscono risarcimento del danno. Per questo motivo, e per via della complessità di questi aspetti, è necessaria l'assistenza legale. I diritti delle vittime, possono venire esercitati, con la costituzione di parte civile nel procedimento penale, nel quale si possono citare i datori di lavoro, quali responsabili civili.
L'azione di risarcimento dei danni amianto eredi, può essere promossa anche in sede civile. Il Giudice del lavoro per i dipendenti del settore privato e pubblico e TAR per il personale militare. Ci si rivolge al Giudice ordinario, invece, nei casi di responsabilità extracontrattuale.
In questi casi, è possibile ottenere il riconoscimento di tutti i diritti, compresi i risarcimenti, che debbono essere quantificati sulla base del criterio equitativo. Sono molto importanti le tabelle del Tribunale di Milano che costituiscono uno dei criteri di quantificazione dei danni differenziali e dei danni iure proprio.
Il danno da amianto da diritto all'indennizzo inail (rendita inail amianto) e al prepensionamento amianto. Per chi non raggiunge il diritto alla pensione, dopo l'accredito della maggiorazioni, vi è il diritto alla pensione amianto di invalidità.
Ci sono però dei termini entro i quali far valere questi diritti. L'indennizzo amianto deve essere richiesto entro tre anni dalla consapevolezza dell'origine professionale della malattia.
Invece, il diritto ai benefici amianto è assoggettato al termine di prescrizione decennale, sulla base dell'art. 2946 c.c. e decorre dal momento in cui si ha consapevolezza della lesione del diritto.
Il diritto ad amianto risarcimento del danno è soggetto anch'esso a prescrizione. Quindi chi ha il diritto al risarcimento del danno si deve attivare nel più breve tempo possibile. Per questo occorre raccogliere tutte le prove del rischio, ed agire entro 10 anni per la responsabilità contrattuale.
Per la responsabilità extracontrattuale, il termine previsto è di 5 anni. Però questo termine è più ampio perché con i danni di amianto si può ipotizzare il reato di lesione. In questo caso il termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno è pari a 6 anni. Questo termine è invece di 14 anni in caso di omicidio colposo.
Home>>Danni da amianto: risarcimenti, rendite e benefici contributivi